Rame naturale anti-zanzara

Il rame (cu 99,9) rilascia  a contatto con l'umidità  (ph della pelle) ioni e ossido di rame  impedendo alle zanzare di avvicinarsi...

E' innocuo a persone, animali e piante.

 

 

Informazioni generali sulla ZANZARA TIGRE, sull’utilizzo e sull’EFFICACIA del RAME naturale.

Uova: Sono nere e hanno una lunghezza media di 0,55 mm e una larghezza media di 0,16 mm

larva :Setole antennali semplici, squame dell’VIII urite con una unica grossa spina centrale, disposte in un'unica fila, sifone restpiratorio in indice inferiore a 4, spazzola ventrale con 4 paia di setole

adulto: Nero lucido con banda bianca longitudinale sul dorso del torace e del capo, tarsi delle zampe metatoraciche con banda bianca basale sui primi  4 tarsomeri

In Italia è stata segnalata per la prima volta a Genova nel 1990.

Importanza sanitaria:

Ae.albopictus è considerata ottimo vettore di virus e per questo oggetto di numerosi studi di laboratorio. Nei paesi d'origine è implicata nella diffusione di diverse malattie fra le quali la più nota è il Dengue (conosciuta anche come febbre spacca ossa). E' stato evidenziato inoltre che Ae.albopictus è in grado di trasmettere arbovirosi (virus trasmessi da artropodi) indigene quali il La Cross in America e la Febbre Gialla in Africa e in Sud America.

In Italia si possono individuare due ambiti di rischio sanitario in relazione al ruolo vettore  

Possibili casi di trasmissione di virus esotici introdotti da persone o animali infetti per i quali prima dell’arrivo di Ae.albopictus non esistevano, nel nostro Paese, vettori idonei. A questa categoria appartengono ad esempio i virus della dengue, della febbre gialla, dell’encefalite di S.Louis ed altri.

Ae. albopictus può inoltre contribuire alla diffusione di Dirofilaria immitis e D. repens, i due principali agenti della filaria canina, essendo stata dimostrata la sua competenza vettoriale in laboratorio (Cancrini et al., 1992). Questa zoonosi risulta attualmente molto diffusa in varie aree del nostro Paese ed in pianura Padana interessa fino al 50% dei cani.

Oltre ai rischi sanitari la sua notevole aggressività nei confronti dell’uomo e la capacità di insediarsi stabilmente con forti popolazioni determinano notevoli disagi nelle aree urbane infestate.  

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